Come ogni espressione umana, questo lavoro nasce da una necessità. Da un bisogno intrinseco latente: provare a comunicare andando oltre quello che è il semplice messaggio costituito da parole. Andare oltre dunque, raccontando non solo le cose che ho visto e che ho fatto, ma anche le sensazioni, le emozioni e quelle esperienze astratte e intangibili che hanno reso unico il mio viaggio.
Questa necessità è cresciuta lentamente durante la mia permanenza in India, là dove non riuscivo a far comprendere a chi non fosse con me, quello che stavo vivendo. Come potevo descrivere a parole una cultura come quella indiana? o una semplice azione come prendere un treno, che puntualmente si trasformava in avventura?
Dovevo trascendere dal mio isolamento, avevo bisogno di comunicare tutto ciò che avevo dentro. Fu così che scoprì il potere che si cela dietro ad uno scatto. La fotografia è diventata il mio nuovo linguaggio. Ecco dunque che linee, curve e colori hanno preso il posto delle parole e così facendo, emozioni, sguardi e sensazioni prendevano vita diventando comprensibili e condivisibili.
Il mio bagaglio personale diventava così fruibile da altri. E io, finalmente, avevo la possibilità di condividere a pieno la mia avventura, il mio viaggio, me stesso.
Così, seguendo il percorso dettato da quella spinta intrinseca che sentivo pulsare dentro di me, ho concretizzato la mia evoluzione: ho realizzato la mia prima mostra fotografica… le foto prendevano un’altra dimensione, quella della carta stampata.
Quindici scatti. Quindici storie che tra tutte quelle incontrate, mi sono entrate nel profondo, e sono diventate parte integrante del mio racconto. Di seguito, avrai modo di vedere questi scatti, e se anche una sola di queste immagini riesce a farti emozionare, ti prego, comunicamelo… le tue emozioni sono combustibile per la mia voglia di scoperta.